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Saluzzo


Saluzzo (Salusse in piemontese, Saluces in francese) è un comune italiano di 17.423 abitanti[1] della provincia di Cuneo in Piemonte.

Capitale per oltre quattro secoli, dal 1142 al 1548, del marchesato a cui diede il nome, Saluzzo è uno dei borghi medievali meglio conservati del Piemonte ed è sede vescovile.[4] Situata ai piedi del gruppo montuoso del Monviso, allo sbocco delle valli Po, Bronda e Varaita, è sede del Parco del Monviso.

Dista circa 30km da Cuneo e 50km da Torino, inoltre rappresenta il distretto della pianura saluzzese. La città è candidata, insieme alle Terre del Monviso, Capitale italiana della cultura 2024.

Storia
All'epoca romana risale il culto del patrono cittadino, san Chiaffredo, un soldato della legione tebea martirizzato in Piemonte nel III secolo, e le cui le reliquie furono traslate a Saluzzo soltanto nel XVII secolo. Della città chiamata Saluzzo non si conosce la data esatta di fondazione. I ritrovamenti archeologici ci informano del fatto che nel territorio furono presenti insediamenti romani ed in seguito longobardi: presso la cappella di San Dalmazzo, sulla collina a metà strada fra Saluzzo e Manta fu trovata nel XIX secolo l' "epigrafe di Simplicio", epigrafe funebre di tale Simplicio, morto nel 645 e conductor (conduttore) di un fondo d'origine romana. Questa epigrafe potrebbe indicare la presenza di un primitivo insediamento legata alla fase più arcaica della cristianizzazione della regione, indicata dall'intitolazione della cappella a San Dalmazzo detta in montensis, probabilmente fondata dai monaci dell'Abbazia di San Dalmazzo ( la cui presenza è indicata fin dal 1020 come dipendente dalla Pieve di Santa Maria). La denominazione viene dal bisogno di distinguerla da un'altra omonima cappella detta in campanea, ovvero in pianura, sorta sulla strada fra Saluzzo e Cardè, esistente probabilmente già nel IX secolo e oggi scomparsa.

Altra testimonianza della diffusione del Cristianesimo si può trovare nel presenza del monastero benedettino, oggi non più esistente legato all'opera di sant' Eusebio ( IV secolo) presso la frazione di Colombaro dei Rossi, legato all'Abbazia di Santa Maria di Cavour e definito come basilica in un documento del 1020.

Lo storico locale Delfino Muletti, ricostruisce quello che accadde in seguito all'arrivo dei Franchi, quando il Saluzzese fu sottoposto alla contea di Auriate e governato da un certo Rodolfo, il cui successore fu un altro nobile franco, Roggero, che lasciò a sua volta la contea al figlio, Arduino Glabrione. Il nipote di Arduino, Olderico Manfredi, fu anche marchese di Torino e proprio in un suo documento del 1028 (fondazione dell'abbazia di Caramagna) troviamo citato per la prima volta il castello di Saluzzo, detto Castel soprano, sorto sulla sommità della collina e distrutto in un assedio nel 1363. Dopo alterne vicende, diventò signore del territorio Bonifacio del Vasto (pronipote di Olderico Manfredi), il cui figlio Manfredo fu il primo marchese di Saluzzo.

A quell'epoca non esiste ancora un centro urbano.Si formano piccoli insediamenti sparsi attorno ai luoghi di potere e di culto della zona: oltre al Castel soprano, con l'annessa cappella di san Siro ( ricordata in un documento del 1203) e cui succedette un'altra chiesa dedicata a san Lorenzo (oggi ancora esistente e già ricordata nel 1192) e le già menzionate abbazia di Colombaro dei Rossi e le cappelle di san Dalmazzo, importanti furono anche la chiesa di San Martino (XII sec.) e soprattutto la pieve di santa Maria, attestata la prima volta nel 1017, dipendente dalla prevostura di Santa Maria di Testona e da cui dipendevano, oltre le già citate cappelle anche quelle di san Nicola (sulla strada per Pagno), S. Michele e santa Caterina.


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